Descrizione
L’Audioterapia Computazionale, in quanto disciplina che ha per oggetto lo studio dei problemi pertinenti il suono prodotto con mezzi digitali a fini terapeutici e, quindi, come stimolo complesso afferente alle strutture interpretative, ed, inoltre, come elemento avente risonanza affettivo-cognitiva, trova una sempre più valida collocazione come base per la formulazione di teorie terapeutiche in ambito clinico-psicologico e per la realizzazione di mezzi complessi atti alla pratica terapeutica.
Le molteplici implicazioni teorico-pratiche e le sempre più numerose acquisizioni in ambiti scientifici, afferenti la recentissima disciplina, aprono infinite linee operative con ramificazioni nei campi fisico-matematico, musicale, tecnico, informazionale e, non ultimo, quello medico-psicoterapeutico. L’obiettivo di questa nota è costituito dal chiarimento ideologico ed operativo riguardante un mezzo terapeutico con prospettive in continua espansione ed utilizzato, spesso e volentieri, purtroppo, senza alcuna base scientifica o su convinzioni erronee e fuorvianti: non ultima, l’uso di elaborati e/o composizioni musicali di tipo armonico-melodico ignorando completamente il fenomeno della contestualizzazione.
La presenza della musica nelle attività umane procede di pari passo con lo sviluppo culturale dell’uomo ed è indice dell’importanza di essa quale elemento fondamentale del linguaggio umano. Questa importanza è senz’altro determinata dalla caratteristica sensoriale peculiare del suono in quanto elemento atto a stimolare sistemi selettivi di percezione. Come per ogni stimolo afferente alle strutture nervose dell’organismo si avrà sempre una codificazione ed interpretazione complessa da parte dei centri corticali e nevrassiali chiamati a reagire e ad interagire allo stimo iniziale. La forza e la complessità delle risposte biologico-comportamentali allo stimolo sonoro rendono ragione dell’ipotesi di pratica utilizzazione di esse a scopo terapeutico. Gli indirizzi sviluppatisi sono numerosi, ma fondamentalmente operanti, per ora, nell’ambito della psicoterapia, integralmente intesa, come metodica di comunicazione interpersonale, verbale e/o non verbale, istituita con l’intento esplicito di risolvere gli stati di sofferenza psichica e/o i disordini del comportamento esteriore ad essi collegati (G. G. GIACOMINI) e/o le modificazioni organico-funzionali da essi indotte. Si rende, a questo punto, necessaria una breve classificazione degli indirizzi terapeutici fondamentali oggi esistenti, per chiarire il campo di possibile applicazione dell’Audioterapia Computazionale. Sono distinguibili tre indirizzi:
a) PSICOTERAPIA OPERAZIONISTA
b) PSICOTERAPIA DI RIEDUCAZIONE O PSICAGOGICA
c) PSICOTERAPIA ANALITICA
Alla luce delle nostre esperienze, è soprattutto nel secondo ambito, quello psicagogico, che si può inserire in modo autonomo l’Audioterapia Computazionale come tecnica operativa. Infatti, si ha l’intervento attivo dell’operatore sugli atteggiamenti interiori della personalità del paziente, con l’intento della correzione, basandosi sullo stato di dipendenza psicoterapeutica (transfert) che assume importanza anche per il terapeuta, contrariamente alle terapie operazioniste, come strumento fondamentale del trattamento, senza peraltro sottoporlo ad un’analisi critica nell’ambito del suo rapporto interpersonale col paziente stesso.
Il testo riporta integralmente gli atti degli interventi effettuati nel 1983 in occasione del V Convegno di Informatica Musicale (Ancona) e del I Convegno Nazionale di Micrinformatica e Medicina (Ferrara). Nella revisione si sottolinea come le tecnologie attuali permettano un controllo estremamente preciso sia sulla generazione timbrica che sul contenuto strutturale di qualsiasi elaborato sonoro tale da introdurre anche nuovi parametri inizialmente non parametrizzati (come il riverbero ambientale o il materiale base della generazione) che richiedono una ulteriore e più approfondita attività di ricerca in merito.
Indice: 1 – Presupposti per l’applicazione, 5 / 2 – L’audizione, 5 / 2.1 – L’ascolto simbolico, 6 / 2.2 – Lo studio psicofisico, 7 / 3 – Verifica dei presupposti, 8 / 3.1 – Delimitazione e classificazione dell’ambiito operativo, 9 / 3.2 – Definizione degli obiettivi astratti, specifici, operativi, 9 / 3.3 – Ideazione delle metodiche operative, 9 / 3.4 – Definizione dei criteri di valutazione ai vari livelli, 9 / 4 – Schema diagnostico-terapeutico generale, 10 / 5 – Items audioterapeutici, 11 / 5.1 – Presupposti teorici, 11 / 5.2 – Schema operativo di ricerca, 11 / 5.3 – Scale di riferimento, 12 / 5.4 – Quantificazione dei parametri, 12 / 5.4.1 – Frequenze, 12 / 5.4.2 – Categorizzazioni delle sensazioni, 13 / 5.4.3 – Intensità di livello, 13 / 6 – Items timbrici, 14 / 7 – Items strutturali, 16 / 8 – Moduli compositivi e composizione trasformazionale, 18 / 9 – Fase esecutiva, 23 / 10/10.6 – Elaborazione dati, 24 / 10.7 – Modulo compositivo, 25 / 11 – Considerazioni sulle applicazioni, 26 / 11.1 – Categorie comportamentali, 25 / 11.2 – Materiali, 29 / 12 – Considerazioni conclusive, 30 / 12.1 – Descrizione del comportamento finale, 31 / 12.2 – Descrizione del prodotto o della prestazione, 31 / 12.3 – Le condizioni, 31 / 12.4 – I criteri di riuscita: la valutazione, 32
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